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Il Capitale Naturale e i Servizi Ecosistemici

Il Capitale Naturale e i Servizi Ecosistemici

Il capitale naturale si riferisce all'insieme di risorse naturali presenti sulla Terra, come aria, acqua, suolo, flora e fauna, che forniscono benefici economici, sociali e ambientali. La comprensione e la gestione responsabile del capitale naturale e dei servizi ecosistemici sono cruciali per preservare la biodiversità, garantire la sostenibilità delle risorse e promuovere il benessere umano a lungo termine.

La nostra missione è unire la conservazione e la cura del paesaggio, lo sviluppo economico e l'impegno verso le comunità che abitano in un determinato ambiente 
affrontando 
 in modo strategico uno dei principali problemi delle nostre città, la carenza di spazio per la costruzione di nuovi cimiteri in un Paese che si distingue tra i più anziani dell'Unione Europea.

ARBORVITAE si colloca pienamente nell'ambito degli Obiettivi 11, 13 e 15 dell'Agenda 2030, sottolineando il nostro impegno per un futuro sostenibile e inclusivo.

Gli SDGs costituiscono un quadro globale volto a indirizzare le sfide socio-economiche e ambientali, promuovendo uno sviluppo sostenibile su scala mondiale.

In un'epoca in cui la crisi ambientale si fa sempre più pressante, considerare il capitale naturale come un asset economico è un passo significativo verso azioni concrete che promuovano la conservazione e la gestione responsabile delle risorse naturali da lasciare a disposizione per le generazioni future.

Città e comunità sostenibili

Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili

Lotta contro il cambiamento climatico

Promuovere azioni a tutti i livelli per combattere il cambiamento climatico

la vita sulla terra

Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell'ecosistema terrestre

A che punto è l'Italia negli Obiettivi dell'Agenda 2030?

Secondo il Rapporto ASviS 2023 in Italia lo sviluppo sostenibile arretra e solo un profondo cambiamento delle politiche pubbliche può invertire questa tendenza. Abbiamo analizzato i tre goals che ci riguardano, alla luce dei sei anni che ci separano dal raggiungimento degli obiettivi

Bisogna migliorare la qualità dell’aria e fermare il consumo di suolo

Goal 11

Bisogna migliorare la qualità dell’aria e fermare il consumo di suolo

Il Rapporto evidenzia un'insoddisfacente posizione dell'Italia riguardo al Goal 11 dell'Agenda 2030 sulle "Città e comunità sostenibili".
I principali problemi includono l'alto livello di inquinamento atmosferico, con 60.000 morti premature nel 2022, prevalentemente
a causa delle polveri sottili. Il consumo di suolo è in aumento, mancando normative efficaci. Secondo un sondaggio Ipsos, la creazione di città sostenibili è poco considerata (13° posto), con critiche riguardo alla sostenibilità ambientale e all'efficienza energetica. La qualità dell'aria è giudicata negativamente, e il 60% delle persone è insoddisfatto delle aree verdi urbane.

Fonte: Rapporto ASviS 2023

Goal 13

Calo delle emissioni insufficiente. Bisogna dotare il Paese di una Legge sul clima
Calo delle emissioni insufficiente. Bisogna dotare il Paese di una Legge sul clima

La notizia che la temperatura media globale ha superato i due gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali, come dichiarato dal servizio Copernicus sui cambiamenti climatici dell'Unione europea a novembre, sottolinea l'urgenza della lotta al cambiamento climatico. Gli esperti hanno evidenziato la necessità di agire per prevenire conseguenze gravi come ondate di calore, uragani e scioglimento delle calotte polari. In Italia, secondo un sondaggio Ipsos  incluso nel Rapporto ASviS 2023, la popolazione considera il Goal 13, "Lotta al cambiamento climatico", come il più importante tra gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030. Questa percezione è attribuibile alla minaccia diretta che il cambiamento climatico rappresenta per l'ambiente, la salute umana e gli ecosistemi.

Fonte: Rapporto ASviS 2023

Goal 15

Continua il declino della biodiversità italiana a causa di problemi irrisolti, come il degrado e il consumo del suolo
Continua il declino della biodiversità italiana a causa di problemi irrisolti, come il degrado e il consumo del suolo

La situazione italiana relativa agli ecosistemi terrestri mostra un andamento costantemente negativo nel periodo dal 2010 al 2022. Alcuni punti critici includono un aumento dell'impermeabilizzazione del suolo dovuta alla copertura artificiale, che nel 2021 ha raggiunto il 7,1%, e politiche di gestione del territorio frammentarie,  e  disconnesse dai quadri strategici adottati, risultando quindi strutturalmente inadeguate a garantire il raggiungimento degli Obiettivi al 2030.


Fonte: Rapporto ASviS 2023

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